
VILLA BONOMO
“…a mano a mano che si saliva, la città si ingrandiva e Trieste presentava il più bel quadro possibile.
Giungemmo alla casa di Bonomo, di lì si ha l’impressione di piombare sulla città…”
VILLA BONOMO
“…a mano a mano che si saliva, la città si ingrandiva e Trieste presentava il più bel quadro possibile.
Giungemmo alla casa di Bonomo, di lì si ha l’impressione di piombare sulla città…”
Questa è l’impressione che si ha salendo Via Bonomea, strada costruita per raggiungere Villa Bonomo, da cui ha preso il nome. I Bonomo, la più illustre e conosciuta tra le tredici casate triestine, fecero costruire questa prestigiosa villa nel ‘700, nel borgo di Terstenico, sopra l’altura di Gretta. Per la prima volta questa villa d’epoca e i suoi incantevoli giardini, aprono le porte al pubblico. Disponibile per eventi privati con i suoi ampi saloni interni e i giardini a terrazze con vista sul golfo.
LA STORIA

Evoluzione dello stemma della casata nobiliare dei Bonomo nei secoli
Di questa illustre dinastia, estintasi nella seconda metà dell’800, il vero capostipite fu Francesco de Bonomo, ambasciatore del Comune di Trieste presso la Serenissima Repubblica nel 1370.
I Bonomo nei secoli furono sempre, oltre che grandi possessori di vigneti nel territorio di Trieste , membri di spicco nelle civiche istituzioni. Diverse furono invece le fanciulle della rinomata casata ad entrare a far parte del monastero di San Cipriano, a Prosecco.

Pietro Bonomo
Uno dei personaggi più importanti e controversi della Casata, e forse anche del’intera Confraternita nobiliare delle XIII Casate, fu Pietro de Bonomo (1458-1546) divenuto vescovo della città in uno dei momenti più drammatici della sua storia. Uomo amatissimo dalla sua città, quando l’Impero e la Serenissima scesero in guerra l’uno contro l’altra nel 1508, Pietro chiese aiuto per i suoi concittadini, ma, capitolata l’alabarda, dovette fuggire in esilio. Nel luglio 1521 fu nominato Gran Cancelliere e capo del Consiglio di Corte di Vienna, tuttavia il suo ritiro dalla politica avvenne poco tempo dopo.
Nel 1600 la famiglia Liechstock de Lichtenheim di Graz possedeva un terreno a Terstenico, oggi identificato come il colle di Monteradio. Cristoforo de Bonomo (1667-1752) addetto alla Commissione Economica di Trieste, sposò Margherita Liechstock ed entrò quindi in possesso del podere sulla cima del colle.
Furono la relativa vicinanza alla città e la splendida vista in una natura ancora incontaminata che persuasero il figlio di Cristoforo, Andrea Giuseppe, a costruire sul podere in cima al colle la villa di famiglia.
Si tratta quindi di Villa Bonomo, un’elegante fabbricato dalla facciata a timpano prettamente settecentesca affiancata da altre costruzioni rurali per servizi e servitù. L’elemento di maggior rilievo della villa è il poggiolo dalla bella balaustra in ferro battuto recante l’arme dei Bonomo, una scala bianca ascendente in campo rosso, che si ripete in pietra sul fianco della villa.

Lo stemma in pietra

Lo stemma sul balcone
Nel suo diario del 1776, Conte Carlo de Zinzendorf, governatore della città, scriveva:
“…a mano a mano che si saliva, la città si ingrandiva e Trieste presentava il più bel quadro possibile. Giungemmo alla casa di Bonomo, di lì si ha l’impressione di piombare sulla città…”
Ma la strada per giungere alla villa era impervia, lunga e dissestata. Per queste ragioni il governatore de Zinzendorf, buon amico di Andrea Giuseppe de Bonomo, volle creare una via di comunicazione rapida per collegare Villa Bonomo alla città. Fu così che nel 1779 venne inaugurata via Bonomea.
Ed è proprio dalla villa dei Bonomo che il celebre pittore francese L.F. Cassas ritrasse nel 1782 il famoso panorama della città.

La residenza in una stampa di fine settecento. La stampa della Casa dominicale dei Bonomo è stampata sul testo di Pietro Covre, “Cronache di patrizi triestini”, del 1975.

Dipinto di Cassas pubblicato vent’anni dopo nella raccolta di stampe “Voyage pittoresque et historique de l’Istrie et de la Dalmatie”.

Stampa del 1872 firmata Francesco Bachrach (Biblioteca Civica di Trieste)

Stampa del 1872 firmata Francesco Bachrach (Biblioteca Civica di Trieste)
Una volta estintasi la casata, Villa Bonomo ebbe un susseguirsi notevole di passaggi di proprietà:
29.03.1832 Margarita de Capuano nata de Costanzi
17.06.1868 Conte Francesco Marenzi
26.06.1871 Enrico Ritter de Zahony
07.02.1888 Emilio Monti
01.12.1898 Leopoldo Vianello
10.07.1901 Conte Alessandro Economo
12.10.1950 Antonia Fucka in Ralza

Se, con i nostri saloni, i nostri giardini e la nostra ospitalità riusciremo a regalarvi anche solo un sorriso e un attimo di pace, penso potremo affermare, senza riserve, che i nonni sarebbero stati fieri di noi. Grazie nonni.
“Gretta” di Fabio Zubini, edizioni Italo Svevo, Trieste, 1995
“Le tredici Casate di Trieste” di Sergio Sghedoni, Associazione le Tredici Casade, Trieste, 2000
www.13casade.com
www.gazzettinogiuliano.it – Storia di Roiano e Gretta
www.quitrieste.it – Terstenico
LA STORIA

Evoluzione dello stemma della casata nobiliare dei Bonomo nei secoli
Di questa illustre dinastia, estintasi nella seconda metà dell’800, il vero capostipite fu Francesco de Bonomo, ambasciatore del Comune di Trieste presso la Serenissima Repubblica nel 1370.
I Bonomo nei secoli furono sempre, oltre che grandi possessori di vigneti nel territorio di Trieste , membri di spicco nelle civiche istituzioni. Diverse furono invece le fanciulle della rinomata casata ad entrare a far parte del monastero di San Cipriano, a Prosecco.

Pietro Bonomo
Uno dei personaggi più importanti e controversi della Casata, e forse anche del’intera Confraternita nobiliare delle XIII Casate, fu Pietro de Bonomo (1458-1546) divenuto vescovo della città in uno dei momenti più drammatici della sua storia. Uomo amatissimo dalla sua città, quando l’Impero e la Serenissima scesero in guerra l’uno contro l’altra nel 1508, Pietro chiese aiuto per i suoi concittadini, ma, capitolata l’alabarda, dovette fuggire in esilio. Nel luglio 1521 fu nominato Gran Cancelliere e capo del Consiglio di Corte di Vienna, tuttavia il suo ritiro dalla politica avvenne poco tempo dopo.
Nel 1600 la famiglia Liechstock de Lichtenheim di Graz possedeva un terreno a Terstenico, oggi identificato come il colle di Monteradio. Cristoforo de Bonomo (1667-1752) addetto alla Commissione Economica di Trieste, sposò Margherita Liechstock ed entrò quindi in possesso del podere sulla cima del colle.
Furono la relativa vicinanza alla città e la splendida vista in una natura ancora incontaminata che persuasero il figlio di Cristoforo, Andrea Giuseppe, a costruire sul podere in cima al colle la villa di famiglia.
Si tratta quindi di Villa Bonomo, un’elegante fabbricato dalla facciata a timpano prettamente settecentesca affiancata da altre costruzioni rurali per servizi e servitù. L’elemento di maggior rilievo della villa è il poggiolo dalla bella balaustra in ferro battuto recante l’arme dei Bonomo, una scala bianca ascendente in campo rosso, che si ripete in pietra sul fianco della villa.

Lo stemma in pietra

Lo stemma sul balcone
Nel suo diario del 1776, Conte Carlo de Zinzendorf, governatore della città, scriveva:
“…a mano a mano che si saliva, la città si ingrandiva e Trieste presentava il più bel quadro possibile. Giungemmo alla casa di Bonomo, di lì si ha l’impressione di piombare sulla città…”
Ma la strada per giungere alla villa era impervia, lunga e dissestata. Per queste ragioni il governatore de Zinzendorf, buon amico di Andrea Giuseppe de Bonomo, volle creare una via di comunicazione rapida per collegare Villa Bonomo alla città. Fu così che nel 1779 venne inaugurata via Bonomea.
Ed è proprio dalla villa dei Bonomo che il celebre pittore francese L.F. Cassas ritrasse nel 1782 il famoso panorama della città.

La residenza in una stampa di fine settecento. La stampa della Casa dominicale dei Bonomo è stampata sul testo di Pietro Covre, “Cronache di patrizi triestini”, del 1975.

Dipinto di Cassas pubblicato vent’anni dopo nella raccolta di stampe “Voyage pittoresque et historique de l’Istrie et de la Dalmatie”.

Stampa del 1872 firmata Francesco Bachrach (Biblioteca Civica di Trieste)

Stampa del 1872 firmata Francesco Bachrach (Biblioteca Civica di Trieste)
Una volta estintasi la casata, Villa Bonomo ebbe un susseguirsi notevole di passaggi di proprietà:
29.03.1832 Margarita de Capuano nata de Costanzi
17.06.1868 Conte Francesco Marenzi
26.06.1871 Enrico Ritter de Zahony
07.02.1888 Emilio Monti
01.12.1898 Leopoldo Vianello
10.07.1901 Conte Alessandro Economo
12.10.1950 Antonia Fucka in Ralza

Se, con i nostri saloni, i nostri giardini e la nostra ospitalità riusciremo a regalarvi anche solo un sorriso e un attimo di pace, penso potremo affermare, senza riserve, che i nonni sarebbero stati fieri di noi. Grazie nonni.
“Gretta” di Fabio Zubini, edizioni Italo Svevo, Trieste, 1995
“Le tredici Casate di Trieste” di Sergio Sghedoni, Associazione le Tredici Casade, Trieste, 2000
www.13casade.com
www.gazzettinogiuliano.it – Storia di Roiano e Gretta
www.quitrieste.it – Terstenico